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Omar Pedrini: "Anche se tutto è "Sospeso" trasmetto voglia di vivere e lottare"
14:37 martedì, 09 maggio 2023
Omar Pedrini: "Anche se tutto è "Sospeso" trasmetto voglia di vivere e lottare"

14:37 martedì, 09 maggio 2023

Lo Zio Roccia è pronto a tornare. Ha una data di uscita, il 16 giugno, e un titolo, «Sospeso», il nuovo album di Omar Pedrini. Sarà il suo settimo disco di inediti e il diciottesimo in assoluto, contando anche i lavori con i Timoria. Soprattutto, sarà il suo primo dall’ormai lontano 2017 di «Come se non ci fosse un domani» (con in mezzo solo il «Viaggio senza vento - Live in Milano» del 2020).

Quello che verrà pubblicato in cd, vinile e piattaforme digitali per Virgin Music Las (Universal Music Italia) sarà, preannuncia il cane sciolto del rock, un album con «nove canzoni e un’Ave Maria». Dieci brani in tutto, insomma: a testimonianza sia di un rimando alle buone abitudini dei long playing «di una volta» sia di una selezione tanto accorta quanto spietata.

Il titolo rimanda alla considerazione che «oggi - dice Pedrini - tutto è sospeso: il mondo, il pianeta, il futuro, le nuove generazioni, la mia vita stessa».

Tra la vita e la morte

Iniziata più di tre anni e mezzo fa, la gestazione ha avuto modo di assorbire il planetario e il personale, crisi epocali e un vissuto individuale in bilico tra la vita e la morte. Attorno c’era il Covid e Omar ha dovuto affrontare cinque interventi chirurgici. Alcune esigenze, come quelle dettate dall’ambiente, sembravano messe tra parentesi, ma ora riemergono e in un certo senso ridanno pieno diritto di parola a chi aveva a suo tempo firmato concept come «2020» (grido per il pianeta datato 1995) e canzoni come «Pianeta blu».

La fan-base è tale che lo Zio Rock potrebbe fare 60/80 date all’anno «di repertorio». Ma non si accontenta. E mentre afferma «ormai faccio un disco ogni 6/7 anni, quando sento di avere qualcosa da dire di importante; intanto largo ai giovani», capisci che avverte, proprio in questo momento, di avere prodotto un album necessario. Perché siamo tutti, sì, con il fiato... sospeso (quando e come finirà la guerra? siamo ancora in tempo per invertire la crisi climatica?). Ma a prevalere non può e non deve essere solo l’ansia. E un uomo che compirà 56 anni il prossimo 28 maggio (a proposito: la data è talmente marchiata a fuoco che Omar ha voluto recentemente ribadire il suo antifascismo e il suo amore per la libertà) sente il bisogno di trasmettere alle nuove generazioni quella voglia di lottare e di vivere di cui continuamente, testardamente ha dato prova. Quella capacità, insomma, di «gettare il cuore oltre l’ostacolo» di cui parla, con un sorriso, con gli amici.

Il lavoro

«Sospeso» è stato scritto e registrato tra il buen retiro di famiglia in Toscana e il centro storico della sempre amata Brescia (nonostante l’artista viva da più di vent’anni a Milano). Fondamentale, nel lavoro, l’ormai fedele collaboratore Carlo Poddighe (anche coautore di alcuni brani). Questa volta non ci sono ospiti - se non lo spirito creativo di amici scomparsi come Andrea Pinketts, Giovanni Gastel e Matteo Guarnaccia (ai quali il disco è idealmente dedicato) - e i pezzi sono suonati coralmente dalla band di Omar, per conferire il sound di una solida rock’n’roll band, con influenze dal post punk - new wave al prog anni ‘70 (anche nella declinazione divenuta marchio dei Timoria). Un sigillo rock che (all’interno della tracklist, che deve ancora essere svelata) riguarderà anche l’«Ave Maria», senza tuttavia smarrirne il richiamo alla spiritualità.

La speranza della tournée

E visto che siamo in tema, c’è una preghiera personale che Pedrini rivolge all’Assoluto: quella di riuscire a portare il nuovo album in tournée, a partire proprio da giugno. «È un disco - dice - che va suonato e goduto dal vivo». Oggi Omar è a Vicenza per un ulteriore controllo, ma sappiamo che l’ultima operazione alla quale è stato sottoposto è andata bene. «Sono abile, si tratta di vedere se sarò anche arruolato» scherza, nell’attesa di un verdetto che verrà pronunciato al termine del periodo di prove sotto sforzo di imminente avvio in un centro di riabilitazione ad Arco di Trento.

E che lui ce la stia mettendo tutta lo dimostra anche l’aver obbedito alla disposizione di non andare a vedere, l’altro ieri, la partita delle Rondinelle contro il Cosenza. «Ma per quella contro il Pisa - assicura, prima di tutto a se stesso - ci sarò».