Sì, è tutto vero! Dopo 18 anni l'An Brescia è campione d'Italia - news - Radiobresciasette
ON AIR
Brio Radio Show
Davide Briosi
NEWS
Sì, è tutto vero! Dopo 18 anni l'An Brescia è campione d'Italia
15:20 giovedì, 27 maggio 2021
Sì, è tutto vero! Dopo 18 anni l'An Brescia è campione d'Italia

15:20 giovedì, 27 maggio 2021

Diciotto lunghissimi anni. È questo il tempo trascorso dall’ultimo scudetto targato Brescia. Scendono le lacrime, ma questa volta a spingerle fuori è solo la felicità. L’An Brescia è Campione d’Italia per la seconda volta nella sua storia. E l’emozione è incontenibile e indescrivibile. Le parole escono a fatica, ma a parlare sono gli occhi rossi di coach Sandro Bovo, l’abbraccio di capitan Christian Presciutti alla sua famiglia e le urla di gioia di un gruppo che lo scudetto se l’è cucito addosso partita dopo partita.

La Pro Recco è battuta, in quattro gare, dopo 10 anni di assoluto strapotere in un anno straordinario durante il quale non solo si è dovuto combattere contro gli avversari in acqua, ma anche contro un virus che ha messo in ginocchio il mondo. L’An Brescia si è rialzata dopo ogni botta: dopo le due quarantene imposte dal Covid, dopo una disastrosa finale di Coppa Italia.

«Come si fa a festeggiare?» dice qualcuno in piscina. La dirigenza ci credeva, ma non ha organizzato niente perché «Recco è ancora la favorita». La festa è tutta per i cuori, feriti dopo ogni finale da otto stagioni a questa parte, che finalmente ieri sera sono esplosi di gioia. E cosi non resta che godersi, dopo tanto sudore, un trionfo cercato e finalmente arrivato. Gli applausi, i pochi che hanno potuto assistere alla partita, li hanno dedicati a Brescia, ma anche agli sconfitti perché ieri allo scoccare della sirena ha vinto tutto il movimento.

L’An Brescia non era sola, in tanti l’hanno sostenuta in questo duro cammino, perché la vittoria dei bresciani manda un chiaro segnale in un anno particolarmente complicato: si può vincere anche se qualcun altro investe più soldi, anche se qualcun altro ha i migliori giocatori al mondo. Ha vinto lo sport e ha vinto una squadra che ha fatto della sua forza il coraggio, l’unione e l’umiltà. «Vincere uno scudetto a Brescia vale doppio» dicono le calottine bresciane, quelle che lo scudetto l’hanno già vinto proprio con Recco. E non può essere che così. Bastano quattro tempi, quelli regolamentari, e un 11-10 meraviglioso che vede l’An in acqua senza Di Somma (sarà operato venerdì per la rottura del tendine del pollice destro) e con Vlachopoulos a mezzo servizio per la botta rimediata al costato.

Stringono i denti le calottine di coach Sandro Bovo, combattono e non si fanno innervosire dai liguri che cercano di portarla sulla lotta fisica. La sirena suona e questa volta la testa bassa è quella dei giocatori del Recco, consci forse di non aver potuto combattere ad armi pari perchè questa An, in più ha avuto il cuore. E contro un cuore così, c’è poco da fare. Anche per i più forti. «La dedichiamo a Piero Borelli e a tutta la città che ha sofferto molto in questo anno e mezzo» dicono tutti in coro. Sullo sfondo le foto del compianto dirigente, appese ovunque a Mompiano, e il ricordo della riunione pre-partita che coach Bovo ha voluto organizzare nella sala stampa intitolata al suo amico Piero. Le lacrime si mischiano ai sorrisi, alle urla di gioia. L’An Brescia è Campione d’Italia. Ci pizzichiamo le braccia: no, non è un sogno. È tutto vero.