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Maddalena Damini
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Le lacrime per la morte di Kobe Bryant e della figlia Gianna Maria
20:41 luned́, 27 gennaio 2020
Le lacrime per la morte di Kobe Bryant e della figlia Gianna Maria

20:41 luned́, 27 gennaio 2020

Era una mattinata nebbiosa sulla contea di Los Angeles, e un elicottero decollato da pochi minuti improvvisamente perde colpi, si avvita su sè stesso e precipita, schiantandosi su una una zona collinosa e boschiva. Mentre i soccorsi erano ancora in azione, tra un fumo denso e le fiamme, il sito Tmz sgancia la notizia bomba: a bordo c'erano cinque persone tra cui la leggenda del basket Kobe Bryant, 41 anniTutti morti

In pochi secondi la notizia fa il giro del mondo, ma ancora in molti sperano che non sia così, che ci sia un errore. Ma man mano che passano i minuti, pur senza una conferma ufficiale, tutti i principali media americani sono in grado di confermare la tragedia: a schiantarsi nella boscaglia è stato proprio l'elicottero personale di Bryant, quello con cui il campionissimo amava spostarsi sempre, anche ai tempi degli allenamenti con i Lakers. Insieme a lui sul velivolo anche la secondogenita dei quattro figli avuti con la moglie Vanessa, Gianna Maria, 13 anni, astro nascente del basket femminile. Di loro campeggia su tutti i siti americani l'ultima gioiosa fotografia, un recente scatto che li ritrae abbracciati e sorridenti tra il pubblico di una partita dell'Nba. 

A casa, con la moglie Vanessa, restano gli altri tre figli: Natalia Diamante, Bianka Bella e l'ultima nata Capri Kobe, di soli sette mesi. 

Insieme a Kobe e Gianna, secondo quanto riporta la stampa americana, anche l'esperto pilota di origini armene Ara Zobayan, John Altobelli, allenatore di baseball dell'Orange Coast College con la figlia Alyssa e la moglie Keri, Christina Mauser, assistente allenatrice di pallacanestro della Harbour Day School, infine Sarah e Payton Chester, mamma e figlia residenti a Orange Country come i Bryant. 

L'America e l'intero mondo dello sport sono sotto shock. The Black Mamba, come era soprannominato Bryant, è considerato uno dei più grandi giocatori di sempre, un campione assoluto, dentro e fuori dal campo. Fuori dallo Satples Center di Los Angeles, dove per cinque anni ha deliziato con la sua classe e le sue giocate i tifosi dei Los Angeles Lakers, in poche ore si è radunata una folla di persone. Molti i fan in lacrime davanti al maxischermo su cui campeggia l'immagine di Kobe, e davanti all'ingresso dell'arena vengono deposti fiori, biglietti di addio, candele. 

L'ultimo tweet di Bryant è di poche ore prima, per congratularsi con un altro gigante fenomeno del basket, quel LeBron James che proprio la sera prima lo aveva scavalcato al terzo posto nella classifica dei migliori marcatori di tutti i tempi. Sui social media il dolore di molti tifosi, ma anche di tante personalità del mondo dello sporto, dello spettacolo, della politica, da tutto il mondo, anche dall'Italia dove Bryant è cresciuto sportivamente.

 Il presidente americano Donald Trump è uno dei primi a twittare: «Una terribile notizia». Enorme il dolore di Barack Obama, notoriamente un grande appassionato di basket e che conosceva personalmente Bryant: «Era una leggenda», scrive l'ex presidente, che insieme all'ex first lady americana Michelle afferma di avere il cuore spezzato come genitore anche per la morte della figlia adolescente di Kobe, Gianna. 

Piange su Twitter anche la leggenda di un altro sport, il football americano, Tom Brady, e tante star della Nba come LeBron James e Marco Belinelli. «Riposa in pace campione dentro e fuori», il messaggio postato da Francesco Totti; «non riesco ancora a crederci», il messaggio di Usain Bolt