13:43 martedě, 19 settembre 2023
Il Brescia che ha iniziato in corsa, ma col piede giusto e che sull’esterno manda segnali perlomeno interessanti, ha ricominciato all’insegna di due handicap. Il primo, naturalmente, è relativo al fatto che il suo campionato è iniziato quando le altre avevano già giocato tre partite.
Il secondo invece ha a che fare con, più o meno aleatori - certamente indicativi - valori. Che tradotti in cifre risultano essere un meno cinque. È il delta tra il valore della rosa che un anno fa aveva brillantemente battezzato la nuova stagione con un bel filotto iniziale e quello attuale.
Da 22,63 milioni di euro a 17,78, secondo i criteri di calcolo di Transfermarkt. Escludendo le squadre retrocesse dalla serie A, si tratta del peggior crollo (-21,4%) dopo quelli di Venezia (-46,9%) e Ternana (-43,7%). Nel mezzo è accaduto di tutto: una retrocessione dolorosa, la lunga partita nei tribunali fino alla riammissione, e un mercato compresso in una decina di giorni. Il risultato finale è questo, insomma. E tutto sommato si può sostenere, in termini puramente economici, che Cellino e i suoi collaboratori siano riusciti a contenere i danni.
Il Brescia si posiziona infatti esattamente a metà del guado (decimo posto) nella classifica delle rose dal valore più alto in serie B. Sul podio troviamo due club retrocessi dalla A, Spezia e Cremonese (rispettivamente primo e terza), e un «terzo incomodo»: il Parma.
I crociati annoverano pure i due giocatori più preziosi del torneo: Adrian Bernabé, primo per valore di mercato a quota 5,5 milioni, e Antonio Colak (5), che condivide il secondo gradino con Felix Afena-Gyan della Cremonese.
Il Brescia ha la sua stella più lucente in Andrea Cistana (valutato, nonostante ultime stagioni tribolate dal punto di vista fisico, 2,2 milioni). Un bel salto, rispetto alle posizioni apicali del campionato: «Cista» è il cinquantesimo della lista in cadetteria. Più nel dettaglio, i biancazzurri hanno appena cinque calciatori che sfondano il muro del milione: oltre al centrale, Fares (2 milioni), Bisoli (1,5), Papetti (1,3) e Dickmann (1).
Spezia e Parma ne contano ben quindici a testa, per dare la misura della distanza - che c’è, ed è pure marcata - con le grandi nobili di questo campionato.
Accade però spesso che i valori proiettati in partenza non trovino riscontro sul campo, da sempre insindacabile giudice dei reali equilibri del torneo. Il Frosinone, per citare il caso più lampante, partiva come quinto roster della B e ha dominato in lungo e in largo, dalla prima all’ultima giornata. Mentre Spal e Perugia sono precipitate in C pur avendo, sempre secondo Transfermarkt, l’ottava e l’undicesima squadra più ricca ai blocchi di partenza.
È il bello della B, in fondo. Alla quale dovrà abituarsi in fretta anche la FeralpiSalò, che rispetto a un anno fa è la società che ha fatto registrare l’incremento più importante (+155,4%, da 4,88 milioni a 12,45, sedicesimo posto in cadetteria).
Numeri che non raccontano tutto, ma che contribuiscono al quadro generale delle potenzialità e delle ambizioni di una squadra. Quelli del Brescia dicono che qualcosa per strada si è perso, ma l’organico resta competitivo oltre al fatto che ci sono giocatori che dopo appena due partite promettono di alzare la loro valutazione. E nell’insieme ci sono i requisiti per provare a regalarsi una stagione molto più serena di quella passata.