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Giorgio Zanetti e Fulvio Marini
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Record rovente: luglio 2019 è il più caldo degli ultimi 140 anni
18:06 venerdì, 16 agosto 2019
Record rovente: luglio 2019 è il più caldo degli ultimi 140 anni

18:06 venerdì, 16 agosto 2019

Luglio 2019 è stato il mese più caldo mai registrato nel mondo negli ultimi 140 anni: con una temperatura media globale di 0,95 gradi sopra la media del 20esimo secolo, ha battuto perfino il record del luglio 2016. A soffrirne sono stati i ghiacci polari, ridotti ai minimi storici: in Artico sono scesi del 19,8% sotto la media, mentre in Antartide del 4,3%.

A indicarlo è l'ente americano per le ricerche sull'atmosfera e gli oceani (Noaa), confermando quanto già anticipato dal programma europeo Copernicus. Come ricorda il Noaa, nove dei dieci mesi di luglio più caldi si sono verificati dopo il 2005, con gli ultimi cinque in cima alla classifica come i più roventi in assoluto. Lo scorso mese è stato anche il 43esimo luglio consecutivo e il 415esimo mese consecutivo con temperature globali sopra la media. Con i suoi record, luglio 2019 ha marchiato a fuoco anche la prima parte dell'anno, che finora è stata la più calda mai registrata in diverse regioni del Nord e Sud America, Asia, Australia, Nuova Zelanda, Africa meridionale, ma anche Oceano Atlantico, parte occidentale di quello Indiano e Pacifico.

Perché se la superficie terrestre è stata rovente, anche i mari hanno ribollito, raggiungendo in media temperature seconde solamente a quelle del 2016. Per questo il 2019 potrebbe salire sul podio dei tre anni più caldi da quando si registrano i dati, proprio insieme al 2016 e 2017. A tirare il fiato per ora sono solo alcune zone della Scandinavia e della Russia, che sulla mappa rosso fuoco del Noaa appaiono come isolette blu grazie alle temperature scese sotto la media.

E non si tratta dell'unico record: luglio 2019 ha registrato in Italia una crescita del +87% di tempeste e grandinate. È quanto afferma la Coldiretti: sulla penisola sono stati registrati 15 eventi estremi ogni giorno quasi il doppio di quelli rilevati l'anno scorso. «Stiamo vivendo una stagione estiva a due facce - sottolinea la Coldiretti - segnata da temperature bollenti ma anche da eventi estremi che hanno distrutto le coltivazioni nei campi con piante sradicate, serre divelte, vigneti abbattuti, mele, pesche e altra frutta flagellata.

Si sta verificando una tendenza alla tropicalizzazione che - conclude la Coldiretti - si evidenzia con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, grandine di maggiore dimensione, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal caldo al maltempo che compromettono le coltivazioni nei campi con danni per oltre 14 miliardi di euro in un decennio, tra perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne».